Il quadro economico degli ultimi anni ha inciso fortemente sugli individui aumentando sia incertezze e paure che la fragilità economica e finanziaria delle famiglie, incrementando la quota di liquidità del portafoglio finanziario presso i depositi ed i conti correnti. Anche la crisi immobiliare, legata alla stretta creditizia che le Banche hanno adottato e l’innalzamento della pressione fiscale hanno gradualmente disincentivato l’attenzione delle famiglie per il solo investimento immobiliare.
Questi sono i principali motivi della crescente preoccupazione per il futuro delle nuove generazioni che sta ridisegnando le motivazioni e le declinazioni del risparmio.
Se da una parte si favorisce teoricamente la pianificazione di azioni volte quanto più possibile alla protezione del Patrimonio dall’altra, in antitesi, si restringe sempre di più l’orizzonte temporale con il conseguente tramonto del Life Cycle di lungo periodo rischiando quindi di erodere gran parte dei risultati ottenibili in orizzonti più elevati.
Il Lungo Periodo
“Nel corso dei miei quarantacinque anni di esperienza nel settore finanziario, l’orizzonte temporale degli investitori non ha fatto altro che accorciarsi. In parte è sicuramente una conseguenza dell’attenzione dei media per gli investimenti e i loro esiti.
Se molte persone permettono a pregiudizi e voci infondate di condizionare i loro pensieri e le loro azioni, c’è chi può approfittarsene. E’ così che l’eccessiva preoccupazione della maggior parte degli Investitori per i risultati annuali e trimestrali crea occasioni di profitto per chi pensa su periodi più lunghi. Il periodo di detenzione delle azioni che ho in portafoglio è “per sempre”.
Questo atteggiamento mi permette di portare avanti idee di valore per periodi più lunghi, componendo gli utili e permettendo ai guadagni di crescere senza essere tassati, invece di pagare dividendi ogni anno e, pagando cosi continuamente tasse”. (Cit. Warren Buffet – i segreti del più grande Investitore del mondo). La logica del Guru finanziario potrebbe restare antipatica o impossibile ai più, ma se “elevassimo” l’orizzonte temporale a 7-10 anni vedremmo già che mediamente i risultati in tempi “più consoni” mediamente (parlo di investimenti in Equity/Azioni) si dimostrerebbero sempre più soddisfacenti.
A questo ragionamento aggiungo un pensiero, dell’Economista per eccellenza, nota estratta dal suo libro “The Intelligent Investor”:
“Everybody Ought to be Rich – Tutti dovrebbero essere ricchi”
“His thesis was that saving only $15 per month invested in good common stocks – with dividend reinvested – would produce an estate of $80,000 in twenty years against total contributions of only $3,600”.
Penso che il concetto sia chiaro e non necessiti traduzioni.
Investire nel lungo periodo, in Equity e magari ” a rate” sfruttando le oscillazioni del mercato, permette di crearsi un vero e proprio patrimonio nel tempo, chiaramente bisogna saper selezionare quel paniere o fondo Azionario e non dubitare del suo sviluppo intaccando i versamenti nel tempo.