“Da Instagram a Wall Street”, investire in borsa è un “gioco da ragazzi”?
Non è mai troppo presto per investire. Nè troppo tardi. Esistono sempre più siti anglosassoni che invogliano i giovani risparmiatori a registrarsi, invogliati dai guadagni “facili” e da “basse commissioni”(molti siti appaiono confusi su questi aspetti). Chi e come ci guadagneranno queste piattaforme è ancora molto poco chiaro. Cristallino invece è il sito della Consob dove esiste un elenco importante di siti bloccati e non autorizzati ad operare in Italia e tanti ancora in fase di approvazione…(vedi http://www.consob.it/web/area-pubblica/oscuramenti) Investire in borsa può essere un’esperienza virtuosa se fatta avendo alle spalle una buona base di conoscenza finanziaria. Ma se invece manca il necessario livello di preparazione, di educazione ai mercati e agli investimenti, l’investimento attraverso le oramai super diffuse piattaforme di trading possono trasformarsi in bombe a orologeria per ragazzi impreparati, convinti che investire sia come giocare ad uno dei tanti game dell’Xbox.
App come Facebook, TikTok, Instagram e molte altre ancora stanno diventando il parterre di Borsa preferito da pseudo guru dei mercati, influencer finanziari, per dare ai loro follower, giovani e meno, dritte su come guadagnare, su quale titolo “puntare” e come affrontare il mercato. Oggi il tag #investing di FB ha raggiunto circa 400 milioni di visualizzazioni (cosi cita un articolo del Il Sole24 ore inserto Plus “Risparmio Hi-Tech”, Giovedì 29 ottobre 2020). Più di un terzo della piattaforma di trading Robinhood ha un’età compresa tra i 19 ed i 31 anni e a marzo di quest’anno poteva contare su 4 milioni di nuovi account, persone che non avevano mai fatto trading prima, in vita loro (Fonte Analisi su Class Cnbc).
Il “cosiddetto giocare in borsa” rappresenta una vera minaccia per chi non conosce tutti gli elementi in gioco. In molti si sono scottati e c’è stato anche chi ha pensato di aver perso i risparmi dei propri genitori e purtroppo si è tolto la vita: come Alex Kearns, un ragazzo di vent’anni dell’Università del Nebraska, che si è suicidato credendo erroneamente di aver perso 750 mila dollari su una scommessa in opzioni attraverso la piattaforma Robinhood. In realtà era solo una perdita potenziale, ma lui non lo sapeva. Un triste episodio che deve far riflettere sulla necessità di dare urgenza, sin dalle scuole primarie e secondarie, la giusta educazione finanziaria ai nostri ragazzi, per evitare che la Borsa venga sempre più vista come un nuovo video game. (Per vedere l’articolo intero: https://www.forbes.com/sites/sergeiklebnikov/2020/06/17/20-year-old-robinhood-customer-dies-by-suicide-after-seeing-a-730000-negative-balance/?sh=46d5333f1638)
L’educazione dal verbo latino educĕre (cioè «trarre fuori, “tirar fuori” o “tirar fuori ciò che sta dentro”), derivante dall’unione di ē- (“da, fuori da”) e dūcĕre (“condurre”), secondo altri deriverebbe dal verbo latino educare (“trarre fuori, allevare”).) Bene, quando si parla di educazione finanziaria bisognerebbe quindi forse “trarre” fuori tutti i dubbi sin dalla tenera età ed imparare non solo a leggere e scrivere, ma dovremmo capire tutti a gestire la nostra impresa finanziaria: entrate, uscite e risparmio. Un libro che consiglia molto di quanto accennato è “Padre ricco, Padre povero” di R. kiyosaki.